Protagonisti della danza: Murray Louis

Murray Louis (Brooklyn, New York, 1926)

il coreografo Murray Louis

Murray Louis durante una performance

Come è accaduto per Alwin Nikolais, anche Murray Louis inizia piuttosto tardi lo studio della danza, a soli ventun anni. Nato a New York nel momento del fiorire della Modern Dance americana, nel 1926, Murray assiste agli spettacoli e ai concerti di quel periodo grazie a sua sorella maggiore, appassionata di spettacolo e danza. Poi si arruola nella Marina Militare e fino al 1946 resterà in servizio. Una volta abbandonata la Marina, Murray si stabilisce sulla costa ovest degli Stati Uniti, a San Francisco, città che negli anni quaranta fu davvero molto viva e fertile, un vero  e proprio centro propulsore per quanto riguarda la musica jazz e il cabaret , con il Fillmore District. L’interesse per la danza lo porta ad iscriversi ai corsi tenuti  da Hanya Holm al Colorado College, dove conosce Alwin Nikolais che avrà una fortissima influenza sul lavoro coreutico di Louis.  Nikolais e Louis stringono una forte amicizia e duratura amicizia e nel 1949 Murray ritorna a New York per raggiungere Nikolais. Da quel momento studia  incessantemente danza, drammaturgia e arte per diplomarsi  all’univeristà NYU (Università Di New York), nel 1951. In questi anni Murray insegna presso la scuola diretta da Nikolais, l’Henry Street Playhouse, a Manhattan. Le affinità con il lavoro di spersonalizzazione della danza,  nella ricerca verso un ‘estetica concreta del teatro-danza  di Nikolais sono forti. Anche per Murray Louis si può parlare di una ricerca sui movimenti del corpo dei ballerini che evitassero l’esaltazione della tragicità espressiva tipica della Modern Dance della scuola di Martha Graham. Ma, a differenza del suo collega più anziano, Louis predilige un’estetica del gioco col corpo, dello scherzo, del riso, in piena sintonia con la tradizione culturale jazzistica afro-americana.

Murray Louis durante uno spettacolo di danza

il ballerino Murray Louis

Certamente assistiamo all’utilizzo della tecnica di Nikolais con la scomposizione del movimento, dove il ballerino dà risalto all’utilizzo autonomo di ogni parte del corpo. Il controllo sul movimento del corpo è una delle caratteristiche più evidenti dello stile della danza di  Morris Louis, un controllo talmente ben calibrato da far pensare al mimo. Il performer ha una tale elasticità, fluidità ed inventività da riuscire a sorprendere lo spettatore, dandogli la sensazione di una  spontaneità apparente. Implicito un rigoroso controllo muscolare, senza il quale l’effetto plastico della danza si perderebbe completamente. Del 1953 è la sua prima coreografia ed è l’anno in cui fonda la Murray Louis DanceCompany. Il sodalizio tra Louis e Nikolais è davvero ben riuscito e alla Henry Street Playhouse si definisce quello che oggi è chiamato il  Nikolais/Louis technique. 

Del 1960 è Odyssey, del 1961 Calligraph for Martyrs, del 1964  sono Landscapes e Trascendencies. Nel 1968 la Murray Louis Dence Company viene scelta dal governo degli Stati Uniti per rappresentarlo durante un viaggio diplomatico di due mesi in India. All’inizio degli anni Settanta mette in scena Hopla (1971) e Continuum (1972). Del 1977 sono Déjà vu e Schubert. In questi anni la compagnia inizia ad esibirsi anche in Europa, è a Parigi, al Teatro degli Champs-Elyseés per il sedicesimo festival internazionale della danza e in Sicilia, al festival del teatro di Taormina. Nello stesso anno, è il 1978, la Murray Louis Dance Company ospita all’interno del proprio spettacolo, con debutto a Broadway, Rudolph Nureyev. La tecnica di Murray, così fortemente plastica, darà avvio allo sviluppo di una corrente della danza quasi acrobatica,  che vede nel gruppo Pilobolus (nato negli anni Settanta) e poi in Momix  e Crownset i suoi sucessori.

Bibliografia Essenziale:

Murray Louis, Inside Dance, St. Martin Press, 1980.Nicoletta Bentivoglio , La Danza Contemporanea, Longanesi, 1985.Murray Louis, On Dance, A Cappella Books, 1992.Alwin Nikolais e Murray Louis, The Nikolais Louis Dance Technique: A Philosophy and Methos of Modern Dance, Barnes and Noble, 2004.

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